“Il Premier Conte doveva essere l’avvocato degli Italiani è diventato l’azzeccagarbugli del governo. Oggi parla di Via della Seta senza affrontare i temi più importanti e sensibili di questo accordo con la Cina che rischia di portare l’Italia fuori dall’alleanza Atlantica minando equilibri fondamentali per il nostro paese. Sostiene che sarà una grande occasione economica per l’Italia, ma non dice che il modello commerciale cinese oggi spesso infrange le più elementari regole del mercato a cominciare dalle retribuzioni e dai diritti dei lavoratori creando distorsioni della libera concorrenza e dei prezzi finali con danni anche alle nostre Imprese. L’ Italia inoltre, sarebbe l’unico paese del G7 ad aderire alla Via della Seta e non a caso fioccano allarmi e preoccupazioni da diversi Paesi. Già oggi registriamo pesantissime reazioni degli USA che minacciano di non condividere più – in caso di firma-  informazioni sensibili per la sicurezza del nostro paese. A fronte di benefici ipotetici e futuribili, in attesa del bel sol dell’avvenire avremo danni gravissimo certi ed immediati per il nostro Paese. Da ultimo il Premier, con l’adesione al Piano cinese, dimostra attenzione alle infrastrutture che ci saranno, se va bene, fra decenni, ma nei fatti blocca una infrastruttura come la TAV già deliberata e finanziata che ci porterà 4,2 miliardi di costi fra restituzioni e penali. La politica economica ed estera non si improvvisa svegliandosi la mattina e tirando i dadi per decidere che fare. Conte e il suo Governo recitano un copione all’insegna del dilettantismo e della casualità che ci sta portando nel baratro economico e nella derisione degli altri Paesi”.